Sarà l’aria frizzante che arriva dal mare o, forse, sarà desiderio di mostrare a tutti che il lato positivo esiste. Fatto è che i giovani (e non solo) ce la stanno mettendo tutta a Palermo. Complice il rinascimento culturale e architettonico che insieme ai riconoscimenti ottenuti in questi ultimi anni (da Capitale italiana dei giovani a Capitale della cultura) sta trasformando il capoluogo siciliano in una città dal respiro europeo. Una città aperta, multicultural, che da millenni accoglie gli stranieri trasformando le diversità in ricchezza.
Monumenti arabo-normanni, palazzi nobiliari, chiese barocche e ville Liberty che splendono in un centro urbano finalmente protagonista di significativi progetti di riqualificazione. Cambiamenti che sono il perfetto esempio di come radici antiche e contemporaneità possano coesistere senza alterare l’anima e l’identità di un luogo. Ne sono esempio, Palazzo Abatellis, galleria d’arte restaurata con l’intervento di Carlo Scarpa e il Foro Italico che porta la firma di Italo Rota e mescola spazio pubblico e installazioni urbane collegando il cuore storico della città al mare fino al porto della Cala, ridisegnato dagli architetti Sebastiano Provenzano e Giulia Argiroffi.
Anche Palazzo Reale svela nuovi segreti come il bookshop con pezzi d’arte e di design dedicato alla presentazione di libri, ma soprattutto con l’affresco medioevale della “Madonna del Rosario” ora visibile al pubblico dopo un lungo restauro. È stato iaugurato un corridoio medioevale che porta alle meraviglie della Cappella Palatina e nei giardini reali aprono i nuovi caffè all’interno delle antiche serre.
È necessario mettere da parte la fretta per scoprire Palermo, trovando il tempo di passeggiare “annacandosi”, indugiando tra le sue bellezze. Il cuore pulsa ai Quattro Canti, la piazza che unisce i quartieri storici, che è un scenografico alternarsi di pieni e di vuoti: quattro facciate concave che sono uno splendido insieme di statue, stemmi, colonne e cornicioni sono intervallate dal vuoto aperto dalle strade che l’attraversano.
Intorno si sviluppano il rione dell’Albergheria e di Ballarò, che è un gran via vai di gente e motorini, poi la Kalsa, labirinto di vicoli e piazze gioiello fino al mare, la Vucciria che subito evoca colori e voci di mercato, così come il Capo.
Esplode ogni mattina di vita e bancarelle tra stradine strette e chiese nascoste di insospettabile valore. Da non perdere, l’Immacolata Concezione: varcato il portone nascosto dietro alle bancarelle di frutta si spalanca la meraviglia: marmi, stucchi e affreschi.
Sebbene sia il centro storico più esteso al mondo, non servono auto né mezzi pubblici per godersi la città. Basta camminare, lasciarsi guidare dall’istinto e dalla curiosità di scoprire quanta storia e bellezza si celino dietro al suo aspetto decadente e ricco di contrasti. Ombre e luci, stradine buie e squarci di cielo assolato, splendori e abbandono, femminile coquetterie e veracità: una cosa e il suo contrario, elementi in apparenza discordanti che accendono la fantasia e stuzzicano l’immaginazione. Lo si nota anche a tavola, dove giovani chef, imprenditori del gusto e ristoratori visionari sorprendono con i loro piatti e la filosofia di cucina. Perfetto esempio della nuova offerta gastronomica è la Locanda del Gusto, all’interno del luxury hotel Quinto Canto. Atmosfera raccolta, un cortile con tavoli per l’estate all’interno di un palazzo settecentesco, il ristorante è uno dei fiori all’occhiello della gastronomia palermitana. In cucina c’è il giovane chef Tommaso Stancampiano che racconta i sapori della Sicilia esaltandoli con leggerezza. Piatti belli da vedere, ottimi da gustare.
Ricette tradizionali rivisitate anche all’Osteria Ballarò. Nelle ex scuderie di Palazzo Cattolica non lontano dal quartiere ebraico, si servono street food e ottimo vino nell’enoteca, piatti più elaborati scegliendo ingredienti di nicchia e di presidio slow food nella sala ristorante.
Più immediata l’atmosfera che si respira all’Osteria Dadalia in Discesa Maccheronai nel quartiere della Vucciria. Il locale, aperto nel 2018 da Giovanni D’Alia e Pippo Pitarresi, percorre la nuova tendenza del bistrot di mercato con bottega. La famiglia D’Alia gestisce da quattro generazioni banchi di frutta e verdura al mercato: il cliente può scegliere le verdure da portare in tavola e la maggior parte degli ingredienti è a chilometro 0. Sono assolutamente da ordinare gli spaghetti ruvidi con gamberi, vongole e una crema di pesto al pistacchio: squisiti.
Non si può lasciare Palermo senza aver assaggiato l’arancina (rigorosamente al femminile). Meglio se uscita dal forno del Kepalle che interpreta questo tipico cibo da strada in modo diverso, combinando la classica ricetta con innumerevoli varianti ispirate alla cucina italiana e internazionale. Tradizione, qualità dei prodotti, ricerca e artigianalità sono le chiavi del successo di questo originale locale che è al suo quinto punto vendita.
Dulcis in fundo, il cannolo siciliano. I migliori in città si trovano alla pasticceria Costa che da generazioni prepara dolci tipici. Dal laboratorio escono anche ottime cassate e la frutta martorana di pasta di mandorla, un’opera d’arte dolce che riproduce alla perfezione la frutta fresca.
Il dopocena è da Bocum, mixology bar oltre che ristorante d’ispirazione fusion e lounge bar. Dietro al suo bancone, la giovane palermitana Giulia D’Alberto prepara cocktail ricercati e profumatissimi.
Il nuovo volto di una città si ridisegna anche grazie all’estro e all’impegno dei suoi abitanti. Via Paternostro, in pieno centro storico, era conosciuta un tempo solo per l’Antica Focacceria San Francesco. Oggi – insieme a vie borghi vicini – è l’hub della creatività palermitana. Artisti, architetti, designer, makers uniti sotto alla voce Alab (Associazione Liberi Artigiani-Artisti) hanno aperto laboratori e atelier, modernizzando il significato di “bottega”. Un modo per rivitalizzare il concetto di artigianato e per tenere vivo il centro storico. C’è una mappa a indicare il percorso della creatività.
Qualche nome? Insula, un laboratorio sperimentale che unisce produzioni e materiali tradizionali come ceramiche, tessuti, carte decorate a tecniche moderne. Oppure Ciatu che espone fotografie, borse e accessori di design creati con cuoio e camere d’aria.
Un tempo era un borgo marinaro, con la tonnara e le barche di legno colorate ormeggiate al porto. Poi a inizio Novecento, l’alta borghesia palermitana scelse Mondello come luogo di villeggiatura: furono costruite ville liberty, uno stabilimento balneare eretto su palafitte nel 1913 da Rudolf Stualker, chioschi, ristoranti. Oggi rimane l’atmosfera Belle Epoque, una spiaggia bianchissima e il mare trasparente. Ci si arriva in auto in una quindicina di minuti.
Stanze al Genio
Uno dei luoghi più sorprendenti di Palermo è la Casa Museo delle Maioliche ‘Stanze al Genio’, all’interno di un’abitazione privata. Un immenso patrimonio che contiene la collezione di maioliche antiche – la più grande in Europa - di Pio Mellina. L'esposizione di maioliche (quasi 5000 pezzi e) è divisa per epoca e per centri di produzione; gli spazi che ospitano le collezioni sono stati recentemente restaurati, rendendo visibili gli elementi storici del palazzo, dalla pavimentazione d’epoca agli affreschi di fine XVIII sec.
All’interno c’è anche un b&b per chi vuole dormire in una tipica casa siciliana, circondato da oggetti d’arte e collezioni uniche.
Arrivare
Da nord a sud Italia arrivano voli Ryanair (ryanair.com) all’aeroporto di Palermo. Per raggiungere il centro ci sono comodi servizi taxi con tariffe da 35 euro (Rosario Pizzuto Service; 3661529942)
Dormire bene
Nel cuore della Palermo barocca, il Quintocanto Hotel & Spa è un indirizzo di charme dove l’attenzione al cliente esprime il calore dell’ospitalità siciliana.
Stanze ben arredate, tra pezzi antichi e tocchi di design, terrazze e una spa con un hammam personalizzato, In cabina si possono prenotare trattamenti estetici e termali con sale, acqua e fango delle “Terme di Salsomaggiore”. La colazione è all’interno del ristorante La Locanda del Gusto e propone pani e torte handmade per la perfetta carica di energia prima di esplorare la città.
Testi e foto di Silvia Ugolotti | @silvia.ugolotti
Pronti a partire? Non dimenticate di aggiungere il tag #ryanairstories alle vostre foto: verranno pubblicate sull’Instagram feed di Ryanair.