Ci permettono di immergerci nell'acqua in due alla volta, ma siamo in sette. Quindi, devo scendere da sola. Scivolando nell'Atlantico, devo fare attenzione a creare la minor quantità di spruzzi possibile. Movimenti improvvisi o agitati potrebbero disturbarli, che è l'ultima cosa che vogliamo. Fa freddo e sotto di me non c'è altro che il blu dell'oceano, profondo 1.600 metri. Beh, non dico niente... ma sono nelle Azzorre e considerando che ci sono dodici grandi ombre che si muovono attraverso l'acqua verso di me a circa 25 metri di distanza, è del tutto probabile che ce ne siano alcune molto più grandi che si muovono nel chilometro di acqua sottostante.
Muoversi sulla superficie di una distesa così vasta e misteriosa è una strana sensazione. Per quanto la sub in me amerebbe essere sorpresa da una balena o uno squalo che passa nelle profondità che mi circondano, sono anche consapevole che non è affatto carino fare pipì in una muta da sub noleggiata, cosa che, ammettiamolo, sarebbe quasi una certezza se qualcosa di enorme e inaspettato nuotasse all'interno del mio campo visivo. Non riesco a smettere di pensare ai calamari giganti.
Ora, a proposito di quelle dodici ombre... quelle non mi preoccupano. Quelle in realtà sono proprio ciò che cercavo: ho passato più di un'ora a rimbalzare sulle acque attorno all'isola di Pico a bordo di un gommone solo per potermi tuffare nell'Atlantico e nuotarci accanto. Le acque profonde e limpide che circondano le Azzorre ospitano molte specie di cetacei. Qui vengono avvistate oltre 25 diverse specie di balene e delfini, tra cui balene blu, capodogli e megattere, delfini comuni, tursiops e delfini di Risso, un branco dei quali sta nuotando direttamente verso di me.
I delfini di Risso sono diversi dai delfini a cui si pensa normalmente quando si parla di delfini. Assomigliano di meno a Flipper, e ricordano di più un beluga che ha partecipato a fin troppe risse. Hanno teste a forma di bulbo, naso camuso e pelle screziata. Ciò che hanno di simile con gli altri delfini è il muso: adorabile, sempre sorridente e sicuramente la causa di così tanto antropomorfismo. Sembrano così, così amichevoli. Sono davvero belli. Quando sono più vicini noto un altro piccolo membro della banda, un giovane delfino che nuota vicino a sua madre: sono quindi tredici. Stanno nuotando proprio nella mia direzione. Una volta giunti a pochi metri di distanza, si scambiano silenziosamente dei segnali per decidere di immergersi più in basso contemporaneamente e superarmi nuotando al di sotto di me.
Passano sotto i miei piedi e mi si blocca il respiro. Ora che posso guardarli perfettamente, posso notare che la mamma ha cominciato ad allattare il piccolo a seguito e tutto il resto del branco li accerchia proteggendoli. È una scena alquanto spettacolare. La placida grazia con cui si muovono è contagiosa e non si può fare a meno di provare un'estrema calma solo osservandoli nuotare. Ciò che mi dà davvero la pelle d'oca, è il modo in cui gli altri undici delfini che circondano la mamma e il piccolo mi facciano sapere che sono ben coscienti della mia presenza. Mentre nuotano sotto di me, si girano tutti contemporaneamente di fianco per beccarmi mentre li osservo perversamente dall'alto con gli occhi sgranati. Undici paia di occhi curiosi che osservano il mio volto stupefatto. Ti vediamo. Non mi sento affatto minacciata o in pericolo, mi stanno solo facendo sapere di avermi visto.
In pochi istanti diventano di nuovo ombre e vengo lasciata lì da sola a galleggiare nel mare mentre li guardo scomparire finché non rimango a fissare il nulla. Probabilmente sono stata in acqua per circa quattro minuti, ma è arrivato il momento di uscire e dare la possibilità ad altri di tuffarsi per osservare questi splendidi mammiferi marini.
Questa è stata la mia esperienza. Non si tratta di andare a vedere i delfini come si farebbe in un parco acquatico. Non afferrerete pinne dorsali e non farete un giro su un delfino fischiettante addestrato, con un nome carino e al quale viene promesso del pesce se salta attraverso dei cerchi. Non avrete una foto con un delfino sorridente uguale a Flipper. Questi sono animali selvatici osservati direttamente nel loro ambiente naturale e voi potrete solo essere degli osservatori fortunati. Fidatevi, è più che sufficiente.
L'esperienza è organizzata per garantire il benessere dei delfini piuttosto che l'intrattenimento del subacqueo. Tutto è fatto lentamente, con attenzione e con calma in modo da non spaventarli o causargli stress. Il personale di Pico Sport osserva attentamente il comportamento degli animali per eventuali segni di ansia o stress. La barca si muove lentamente davanti al branco (dandogli un largo spazio) e poi si ferma quando i delfini sono ancora a una buona distanza, ma si muovono verso la barca. Si attende tutti seduti sul bordo della barca, con pinne e boccaglio pronti, in attesa del permesso per tuffarsi. E poi arriverà il vostro turno.
È bello vedere la cura con cui il tour è organizzato e il rispetto che viene dato ai delfini. Le Azzorre sono una destinazione incredibile per le persone che amano la natura e la fauna selvatica, e la serietà con cui vengono applicate le pratiche di turismo sostenibile fanno presagire un futuro prospero per questi luoghi naturali.
L'osservazione delle balene, una delle principali attività turistiche dell'arcipelago, è regolata in modo simile: la pratiche sostenibili per la conservazione del patrimonio naturale sono una priorità nel settore. Il più comune tra le diverse specie di balene avvistate qui è il capodoglio. Conoscete il leviatano dall'aspetto preistorico che mangiò Giona? Lo stesso tipo che ha fatto a pezzi una barca in Moby Dick? Esatto, proprio quello. Bene, il capodoglio è anche quello che è stato storicamente cacciato dai balenieri delle Azzorre, fino a quando l’attività è stata sospesa negli anni '80. Di sicuro è stato un momento difficile per gli abitanti locali, i quali basavano parte della propria economia proprio su tale pratica. Ma con gli anni era diventato palese che le balene valessero di più del loro grasso. In realtà è un'evoluzione sorprendente e adorabile: lì dove le balene erano una volta una risorsa da cacciare e uccidere, ora sono più preziose da vive, protette e in gran numero, così che le persone come me possano guardarle. Ci vorrebbero di più di queste iniziative.
Osservare le balene e nuotare con i delfini selvaggi è sorprendente, ma l'aspetto migliore di tutto ciò è che questa è solo una delle attività disponibili nella zona. Per i sub, le Azzorre sono una vera e propria Mecca del mare. Vi avverto prima che rimaniate delusi: qui non potrete nuotare o immergervi con le balene (anche se, nell'improbabile caso in cui dovessero nuotarvi proprio accanto, nessuno vi fermerà), ma non preoccupatevi. Se vi piace immergervi con i grandi mammiferi, ce ne sono molti che nuotano nelle acque profonde di questa zona per la vostra felicità.
Personalmente, credevo che il tipo di immersione che potrete avere qui nelle Azzorre richiedesse un volo lungo e un viaggio specifico per l'esperienza. Ma no. A poche ore di distanza da questo arcipelago battuto dal vento nell'Atlantico, potrete tuffarvi in acque con una visibilità di oltre 30 metri, con un tipo di fauna marina che delizierà qualsiasi sub: diavoli di mare, mante, tartarughe, squali balena, qualche squalo martello, lo strano pesce luna gigante... Ma probabilmente l'attività più esilarante e unica che potrete fare qui sarà un'escursione speciale per guardare dritto negli occhi giganti di uno sfuggente squalo blu.
Ho fatto delle immersioni fantastiche a Pico con Cowfish Dive Center, ma purtroppo il tempo e le condizioni atmosferiche mi hanno impedito di vedere gli squali blu. L'unico aspetto positivo di questo è che ho una buona scusa per tornare sulle Azzorre (se proprio avessi bisogno di una scusa). Se siete diretti qui proprio con questo obbiettivo, vi consiglio di andarci tra giugno e la fine di settembre poiché questi mesi offrono le migliori condizioni meteorologiche, il mare più calmo e le acque più limpide. Gli incontri con gli squali blu sono diminuiti molto nell'ultimo anno, sia per via del fenomeno climatico chiamato El Niño con il conseguente aumento delle temperature delle acque (e gli squali preferiscono acque più fredde), sia per via dell'incessante pratica della pesca della specie, volta alla produzione di carne di squalo e pinne per la preparazione della zuppa di pinne di squalo. Ora sono classificati come una specie "prossima alla minaccia", cosa che fa riflettere su quanto siamo capaci di minacciare l'esistenza di una specie solo per ottenere una parte del suo corpo e aggiungere un po' di "consistenza" a una zuppa. Non lo so. Non capisco.
Comunque, per fortuna, gli squali blu sono ancora là fuori (per ora) e l'aspetto più positivo e bello del nuotare con loro (o con qualsiasi altra specie marina) è che chiunque provi l'ebbrezza di osservarli nelle limpide acque dell'oceano, chiunque ne rimanga completamente stupefatto, si preoccuperà di più della loro sopravvivenza. Speriamo solo che la caccia agli squali possa essere sospesa così come è stato fatto con la caccia alle balene negli anni '80 e che questi bellissimi predatori diventino tanto preziosi quanto lo sono ora le balene.
Quindi, andate a vederli. Per questo tipo di immersioni vi troverete nell'oceano aperto, quindi si tratta di un'esperienza per subacquei più esperti. Preparatevi anche a un lungo viaggio in barca e, quindi, a dei costi maggiori rispetto alle immersioni normali. Però... Alcune esperienze non hanno prezzo e nuotare con gli squali blu è una di queste.
Inoltre, le Azzorre offrono attività marine per tutti i tipi di esperienza. Non dovrete essere dei subacquei esperti per avere degli incontri davvero incredibili con la fauna marina presente in queste acque. Non dovrete nemmeno tuffarvi, se non volete.
Ma di certo sarebbe meglio.
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