Tangeri, la città degli “incontri”

Dove il Mediterraneo incontra l'Atlantico

Guarda due mari, l’Atlantico e il Mediterraneo, profuma di tè alla menta e kife e incarna il mito della frontiera. Tangeri, affacciata sullo stretto di Gibilterra, è multietnica, tradizionalista e permissiva. Proiettata verso l'Europa, legata al Maghreb.

Tè alla menta, party e pagine d’inchiostro

Una veduta di Tangeri

Abitata da arabi, berberi e europei, Tangeri ha attirato le anime in fuga e quelle sognatrici. Qui, dove Oriente e occidente si fondono, anche il passato e il presente sembrano esistere “simultaneamente in quantità proporzionata”: così scrisse Paul Bowles, l’autore del Tè nel deserto che da questa città dal fascino cosmopolita e un po’ fané rimase stregato.

Ispirò i grandi artisti del Novecento e i viaggiatori di ogni epoca. Si ritrovavano al caffè Hafa, un locale bianco arrampicato in cima a una scogliera di fronte alla costa spagnola.  Erano Tennessee Williams, Truman Capote, Gore Vidal e William Burrough. Poi arrivarono Kerouac, Corso, Ginsberg e tutti i “beat”: scrivevano, si scambiavano idee, fantasticavano. 

Dettagli nella Kasbah

La cultura iniziò a mescolarsi alla mondanità più effervescente e personaggi come Mick Jagger e i Beatles, Rudolf Nureyev, modelle e stravaganti miliardarie vivevano spostandosi da un caffè a una festa privata: il senso di libertà e l’atmosfera vibrante che si respiravano a Tangeri diventarono leggendari.

 

 Oggi di quella speciale golden age rimane il ricordo, ma la vita della città continua, alimentata dall’impeto creativo di intellettuali, designer, galleristi, expats che arrivati per caso, rimangono. Aprono riad, ristoranti, spazi d’arte e cultura, abbagliati dalla luce bianca, dalle atmosfere nostalgiche e dall’inesauribile vitalità della città sui due mari. 

Guida di viaggio

L'ingresso del Riad La Tangerina | Terrazza dell'hotel Le Mirage

Riad e terrazze: perfetta combinazione di eleganza e spirito bohemien, sono oasi di silenzio nel cuore antico della città. La Tangerina ha stanze dall’allure coloniale e una magnifica vista sul porto, mentre Dar Nour, ben nascosto nella ragnatela dei vicoli della kasbah, si sviluppa su tre piani, tra nicchie, salotti per la lettura, camere stilose, saliscendi di scale e terrazze con una magica vista sulla baia di Tangeri. Fuori dalla città, su una collina coperta di palme, c’è Villa Joséphine con arredi all’inglese e un ottimo ristorante. Le Mirage, invece, ha eleganti stanze in marmo e velluti con affaccio sul mare proprio dove Mediterraneo e Atlantico s’incontrano.

Il faro di Cap Spartel

E’ a pochi chilometri da Cap Spartel, splendido punto panoramico sorvegliato da un antico faro. Vicino, ci sono Les grottes d’Hercule un sito archeologico che, secondo la mitologia antica, sarebbe stata la dimora di Ercole durante la lotta contro i pirati del mare.

Il ristorante Le Salon Bleu

Gastronomia: parola d’ordine: pesce. Arriva fresco ogni giorno sulle tavole dei ristoranti che si riforniscano al mercato, dove trovano qualità e varietà. Lo si cucina alla brace, condito di sughi e spezie, mescolato al cous cous o bagnato nel brodo.

Gustosa e saporita, la cucina di Tangeri è il risultato di influenze diverse: arabe, berbere, moresche e mediterranee.

Il Mercato del pesce

Ci sono i piatti tradizionali della gastronomia marocchina come il cous-cous,  gli spiedini di carne, la tapine, uno stufato di carne o pesce con frutta, verdura, salse e spezie. Oppure la pastilla, servito come antipasto è uno sformato di carne di piccione, spezie e aromi, racchiusi in diversi strati di pasta sfoglia. E, l’harira, una zuppa a base di ceci tra i piatti d’eccellenza della cucina marocchina e simboleggia la conclusione del Ramadan. Delle sue tante versioni la più tradizionale è preparata con costine di agnello, ceci, lenticchie, cipolle e pomodori, conditi con spezie.

 

Sono ottimi i piatti a Le Salon Bleu (20 Rue de la Kasbah). Si arrampica sulle mura della kasbah e accoglie i suoi ospiti in confortevoli sale blu o sul rooftop: qui la cucina è gustosa e speziata. Per un menu più complesso si va al El Morocco Club, all’interno di una casa tradizionale, dove si danno appuntamento tutte le personalità cittadine. Mentre per piatti della tradizione si prenota da Hamadi (Rue de la Kashba 2), dove ogni portata è accompagnata dalla musica marocchina. 

Las Chicas boutique | Shopping a Tangeri

Le boutique: Las Chicas, concept store all’entrata della Kasbah riunisce in più sale accessori per la casa, profumi, libri, abbigliamento e un piccolo caffè per una pausa dopo lo shopping. Si va da Rûmi 1436 per candele artigianali confezionate con essenze rigorosamente selezionate. E da Madini, in boulevard Pasteur, per profumi realizzati in laboratorio: mimosa, ambre, rose, patchouli, muschio. Arte contemporanea e nuovi talenti a La Galerie Conil. Pausa relax: a L’Hammam de L’Abyssin dove scoprire gli antichi riti di benessere della tradizione orientale. 

Le Cinéma Rif | Cafè Chorouk

Da non perdere: si affaccia sul Grand Socco (la grande piazza punto di collegamento tra la medina e la città nuova) La Cinéma Rif con programmazioni d’essai e luogo d’incontro di giovani intellettuali, così come la storica Librairie des Colonnes, comprata e restaurata nel 2010 da Pierre Bergé, il partner di Yves Saint-Laurent.

Blue escape

Passeggiando a Chefchaouen

Per tutti è la città azzurra, ai piedi delle vette del Rif, una zona montuosa nel nord del Marocco, abitata da berberi. L’ingresso a Chefchaouen è dalla porta Bab el Ansar che introduce nella medina, la parte antica della città, un insieme di influenze marocchine e andaluse.

 

Iscritta nella lista del patrimonio culturale Unesco, questa meraviglia architettonica è un saliscendi di strade da percorrere lentamente, in particolare al mattino presto o al tramonto quando la maggior parte dei turisti se n’è andata. Tante le teorie sul perché di questo colore predominante che ne fa un affascinante nucleo blu. La tradizione popolare dice che il blu serve ad allontanare gli insetti, chi invece lo spiega ricorrendo al simbolismo del cielo e della vita spirituale. Qualunque sia la spiegazione, ogni angolo vale una fotografia.

 

 

Arrivare

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Informazioni: Ente Nazionale per il Turismo del Marocco

 

 

Testi e foto di Silvia Ugolotti

@silvia.ugolotti

 

 

 

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